La tranquillità di Democrito

Antonio | 25.10.2013

Riporto uno scritto di Fabio Gabrielli, pubblicato su lifegate.it, che riflette (e ci deve far riflettere) su alcuni pensieri del grande filosofo greco Democrito.

"Chi vuol vivere con l'animo tranquillo non deve darsi troppo da fare né per le faccende private né per le pubbliche né, qualora si assuma delle occupazioni, sceglier quelle che sono superiori alle sue forze e alla sua natura; deve invece esser sempre pronto a saper rinunciare, anche se gli si volge la fortuna e lo sospinge con le illusioni verso condizioni più alte, e a non accingersi a cosa che sia superiore alle sue possibilità. E cosa più sicura la grandezza moderata che l'esagerata gonfiezza ".

Questa testimonianza di Democrito coglie l'esatta cifra esistenziale della tranquillità, intesa come l'unica forma possibile di felicità.
L'uomo, infatti, quale essere strutturalmente limitato, viene richiamato alla consapevolezza che la sua felicità è "simultaneità-lampo", ovvero un frammento d'esistenza di straordinaria intensità e, nel contempo, di fugace durata.

Si può, di contro, conseguire la tranquillità, dice Democrito, a patto che ci si renda autonomi dalle cose, o meglio dall'opinione che abbiamo delle cose, attuando un'equilibrata disciplina delle passioni.

In altri termini, e tradotto per l'uomo d'oggi, tutto frenesia, iperattività, costante ricerca di appagamento quantitativo, omologato a quello stato di "euforia perpetua", di felicità a tutti i costi indotta dal Mercato, l'autodominio, il riconoscimento di quello che è in nostro possesso e di quello che non dipende da noi, la capacità di godere dell'essenziale, ovvero di ciò che conta davvero sul piano etico e affettivo costituiscono gli ingredienti - accessibili a tutti! - della tranquillità dell'anima.

L'uomo può, così, assicurarsi uno stato di interiore benessere che, pur senza i picchi della felicità, avrà, comunque, durata nello spazio-tempo.

Coraggioso sarà, allora, quell'uomo che non investe tutto se stesso nella lotta per primeggiare nel Mercato tecnologico, all'interno del quale crede di poter perseguire l'autentica felicità, bensì colui che, per dirla ancora con Democrito, vive secondo "rettitudine e una cospicua saggezza".

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